Paranoie

Francesco Hayez, Pensiero Malinconico, 1842 Dammi il calore di un contatto nel buio Linea 77, “Vertigine” Come si resiste? Come si fa a resistere al peso dei fallimenti? Ci si butta a capofitto in un qualcosa per sperare di ottenere una soddisfazione, anche piccola, ma puntualmente ti ritrovi a raccogliere i tuoi pezzi, sparsi sull’asfalto, dopo l’ennesimo schianto contro un palo, un muro, un guardrail. E intanto tutti gli altri ti sorpassano, ti sfrecciano d’avanti, e tu li guardi in lontananza saltare sul podio e stappare lo spumante, bagnando chiunque vi sia intorno a loro a festeggiarli. E mentre loro...

Stanotte è la notte

Oggi è il 3 giugno 2017. Per molti questa data non dirà niente, per altri invece avrà un significato particolare e già domani potrà essere ricordata con gioia, oppure con immensa tristezza. Oggi è il 3 giugno 2017, e a Cardiff, alle ore venti e quarantacinque, si giocherà la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Per me oggi è un giorno più che particolare. Oggi sono tornato ad avere dieci anni. Il 28 maggio del 2003 avevo dieci anni e mi accingevo a finire le scuole elementari. Quella sera si giocava la finale di Champions tutta italiana:...

Racconti

Parole interrotte, parole sbiadite, parole scritte e dimenticate. Raccontano di persone spezzate e dal vento trasportate. Pennellate d’inchiostro dipingono ciò che è stato, ciò che è inventato, vite premiate e dannate dal fato. Rimboccano le coperte, come madri nelle fredde sere, scaldando il cuore delle anime nere. E nel buio di una vita greve, cadono, coprendo il corpo, come neve. Mi piace:Mi piace Caricamento...

Francesca

Il cielo era sereno e il sole era forte, come è giusto che sia il sole di un sabato di luglio. Stavo correndo, i muscoli mi supplicavano di fermarmi, ma dovevo andare avanti, il sudore ormai aveva coperto il mio corpo, ma dovevo continuare, gli altri contavano su di me. Vidi il mio obbiettivo e accelerai. Ancora pochi centimetri, adesso! Con rapidità mi buttai a terra con la gamba tesa facendomi scivolare in avanti e dopo pochi secondi sentii il contatto col pallone, allora mi bloccai e impressi una forza contraria al movimento della sfera. L’avversario cadde subito sull’erba sintetica...

Preso Blu

A Fabiola, che ha la mente masochista quanto la mia. Preso Blu “Paura del diverso, paura del possibile, paura che diverso sarebbe anche possibile.” Subsonica, Preso Blu È facile perdersi. Ci si perde guardando l’azzurro intenso di un celo terso. Ci si perde osservando le onde del mare morire sulla spiaggia oppure guardando la nebbia salire dalle vallate mentre si è in cima ad un monte. Ci si perde fissando una parete bianca, oppure ammirando le esplosioni di colori di un quadro di Turner. Ci si perde guardando il rubinetto della doccia mentre l’acqua cade sul viso o guardando il...

Il Mondo Si Colora di Rosso

Immagina di essere seduto su una sedia di legno nel mezzo di una stanza bianca, con niente addosso. Sei solo, seduto su una sedia, in una stanza bianca e per di più nudo. Giri la testa in ogni direzione, ma ciò che vedi è sempre una parete bianca. Dal soffitto un neon emana un’intensa luce, anch’essa bianca, che illumina il tutto. Ti guardi le mani e ti accorgi che pure la tua pelle inizia ad assumere un colorito biancastro, e allora l’inquietudine sale e cominci a respirare più veloce del normale e in breve tempo ti riscopri affannato. Ti alzi,...

Il Matto

Torino, 16 dicembre 2010, ore 22:46, Teatro Colosseo. Si spalanca la porta e appare di nuovo l’attore che recitava la parte del matto, ha una barba nerissima e ispida, una grande pancia, ha una aria austera, porta una borsa. SIGNORE CON BARBA – Disturbo?… è qui l’ufficio del commissario… della prima sezione politica? CORO- Ancora tu! QUESTORE – Ma non s’era sfracellato…? AGENTE – Ma che è un gatto? BERTOZZO – S’è messo la barba finta e anche la pancia… s’è imbottito! COMMISSARIO – Stavolta te la strappo e te la faccio mangiare. (Lo aggrediscono trascinandosi dietro l’intero attaccapanni). SIGNORE...

Autobus e schegge di vetro

La sensazione che tutto svanisca appena distogli lo sguardo. Come nei film: stai guardando una persona dall’altro lato della strada, passa un autobus e quella persona è svanita. È bastato interrompere il contatto visivo per quei pochi istanti e tutto è scomparso. Ci si rilassa per un secondo, molto spesso senza neanche accorgercene, e tutto ci sfugge di mano. Ci chiediamo perché? Come è successo? Quando? Non ci accorgiamo di aver perso fino al momento in cui quel fottuto autobus si è levato dai piedi, mostrandoci nient’altro che un marciapiede vuoto. E allora proviamo a ripensare a ciò che è...